Acqui Terme: antiabortisti a 5 Stelle contro l’autodeterminazione della donna
Acqui Terme, 19 ottobre 2018
Nessuno può mettere in discussione, né tanto meno negare, il diritto di una donna di scegliere se essere o non essere madre.
Sembra assurdo doverlo ripetere a 40 anni dall’approvazione della legge 194 che garantisce a tutte il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. Eppure, nel 2018 ci troviamo ancora di fronte a politici e amministrazioni locali che favoriscono, più o meno esplicitamente, la propaganda anti abortista del Movimento per la Vita.
Abbiamo appreso, infatti, che l’amministrazione comunale di Acqui Terme, attraverso la delibera di Giunta n. 227 del 31 maggio 2018, ha concesso al Movimento per la Vita Onlus l’uso gratuito del locale situato al piano terra della Torre Civica, in Corso Italia per i mesi di settembre e ottobre.
La ragione della concessione sarebbe la vendita di libri usati volta a raccogliere fondi da destinare a famiglie bisognose con figli in tenera età. Con questo pretesto il Movimento per la Vita fa propaganda ideologica contro il diritto all’aborto e pubblicizza l’attività del proprio centro.
Sulle pagine del settimanale “L’Ancora” abbiamo letto infatti dichiarazioni del Movimento per la Vita secondo cui i fondi raccolti serviranno anche per, citiamo testualmente, «venire in soccorso alle mamme nella difficile scelta della maternità». Nel medesimo articolo si legge l’auspicio dell’approvazione da parte delle città del Piemonte di una mozione antiabortista che ricalchi quella approvata dal consiglio comunale di Verona, con lo scopo di prevenire gli aborti.
“Fermo restando che la scelta della maternità riguarda solo ed esclusivamente la donna, l’unico modo per prevenire realmente gli aborti- commenta Andrea Malacarne, coordinatore provinciale di DemA- non è offrire somme di denaro alle donne affinché non interrompano la gravidanza, come suggeriscono sia il Movimento per la Vita sia il senatore della Lega Simone Pillon, ma è l’educazione sessuale nelle scuole e una diffusa e corretta informazione sui metodi di contraccezione.”
Nella delibera di giunta si legge inoltre che la concessione dello spazio comporta un impegno di spesa, costi coperti dal bilancio e dalla finanza pubblica del Comune di Acqui.
Crediamo sia davvero grave che un movimento antiabortista che vuole limitare, se non addirittura impedire, il diritto delle donne all’autodeterminazione e all’interruzione volontaria della gravidanza sicura e gratuita ottenga non solo la concessione gratuita di uno spazio pubblico, ma anche un sostegno economico a spese della cittadinanza, fosse anche per pochi spiccioli.
La giunta guidata dal Sindaco Lorenzo Lucchini, dunque, si muove nella stessa direzione delle amministrazioni e delle istituzioni che in tutta Italia attaccano deliberatamente la legge 194, su cui già pesa l’istituto dell’obiezione di coscienza.
“DemA Alessandria- conclude Malacarne- vigilerà affinché nella nostra provincia non vengano approvate mozioni antiabortiste come quella di Verona. La libertà e i diritti delle donne non si toccano, sulla legge 194 non si devono fare passi indietro!”