Sul filo della barbarie, tra ferocia e incoscienza istituzionale
La violenza a sfondo razzista dilaga e si impone all’ordine del giorno del nostro Paese. In questa grave situazione, demA invita a una reazione collettiva , intransigente, forte, di carattere culturale e politico e ricorda che il terreno sul quale lanciare la sfida è quello della legalità e della giustizia sociale, su cui costruire un’alternativa e dire forte e chiaro a Salvini che il razzismo non passerà.
Il raid di Macerata non è stato purtroppo un caso isolato. Sono venuti di seguito poi San Calogero, Padova e ora Sarno. Dopo Sacko Soumali, ucciso a fucilate, dopo il richiedente asilo trascinato da un’auto sull’asfalto, è toccato a un giovane camerunense, Gildas Landry Mvomo Dang, assalito alle spalle con una mazza da baseball. La pianta dell’odio razziale, coltivata con feroce incoscienza, dà infine i suoi frutti velenosi.
In un Paese in cui la crisi economica e le politiche di austerity, colpendo scuola, università e lavoro, hanno prodotto ignoranza, rabbia e disoccupazione, Salvini ha creato il brodo di cultura in cui storicamente si sono sviluppati guerre tra i poveri, intolleranza e fascismi. La sua presenza al Viminale perciò è minacciosa per la tenuta democratica del Paese.
Coordinamento Nazionale demA