Il primo maggio è per il lavoro
Il lavoro da difendere e da creare. Il lavoro da costruire con la tutela e la salvaguardia ambientale e non con la distruzione sistematica del nostro patrimonio paesaggistico. Noi saremo idealmente tra gli ulivi di San Foca perché lì quell’immenso patrimonio da salvaguardare produce e può produrre ancora più lavoro nel nostro Mezzogiorno e non è a disposizione di interessi di privati che prosperano su fondi pubblici. Saremo a Taranto dove l’altoforno va spento e il sito industriale riconvertito, perché il lavoro deve esistere ma non a discapito della vita. Saremo naturalmente a Bagnoli dove la bonifica deve essere reale e la manodopera da impiegare deve provenire da quel quartiere. Saremo davanti il Loreto Mare a Napoli con i sindacati perché il welfare non va smantellato, perché il diritto alla cura, alla cura diffusa e accessibile a tutti, va di pari passo con il diritto al lavoro e nessuna sbruffoneria può essere tollerata da chi chiude ospedali e non si fa carico delle preoccupazione delle comunità. Saremo a Massa Carrara con gli operai della Rational che lottano affinché lo stabilimento non chiuda, siamo tutti i giorni con i lavoratori della Whirlpool per il rilancio del sito, dell’Atitech che vivono preoccupazione per la cattiva gestione della propria azienda, della Fca di Pomigliano che vuole certezze sulle proprie missioni produttive perché chiediamo che venga impiegato tutto il personale e non solo parte di esso. Siamo con i ragazzi di Almaviva e Alitalia. Saremo con tutti i precari che lavorano senza diritti per sbarcare il lunario, da chi lavora nei locali agli immigrati ancora vittime di caporalato nelle nostre terre. Saremo a Piazza Dante con i “Terroni Uniti”, perché senza la dittatura della finanza c’è lavoro per tutti e noi siamo una società inclusiva.