Napoli, piazza Municipio: ancora violenza, odio e crimini
Napoli, piazza Municipio Ancora violenza, odio e crimini in Piazza Municipio, a Napoli, dove c’è Palazzo San Giacomo, la sede del Comune, il balcone del Sindaco.
Negli ultimi mesi accoltellamenti, risse, incendi di opere d’arte, addirittura omicidi. In uno dei luoghi che dovrebbe essere tra i più protetti. Davanti agli occhi del Sindaco Manfredi, che purtroppo non c’è, non sente, non vede, sta poco in ufficio e non vive a Napoli, non agisce, è fermo, come un semaforo.
Durante il mio mandato di Sindaco non abbiamo solo riqualificato la piazza, aperto la stazione della metropolitana, realizzato il parco archeologico che si sta inaugurando, nonostante questa amministrazione, realizzato eventi culturali. Era fino a due anni fa la piazza del popolo. Sempre viva, con gente, ragazzi, bambini che giocavano a pallone, turisti. Ogni giorno persone sotto il Comune per essere ascoltate e ricevute, per far sentire la loro voce, per partecipare al progetto di città, per protestare, contestare. Anche i nostri sostenitori venivano a sollecitare e anche criticare, perché dal confronto con le persone, le associazioni, i comitati, le organizzazioni, si costruisce il governo partecipato della città. In caso di tensione sociale la Questura ci chiamava e non operava con il manganello, ma noi amministratori ci calavamo nel conflitto sociale.
Eravamo presenti.
Se non vedevo gente sotto il Comune mi veniva l’ansia perché temevo che perdessero fiducia anche nel nostro ascolto umano prima che politico. Ora in piazza Municipio ci sono turisti, passanti, gente che va al lavoro. Non c’è il popolo, il Comune non è più un punto di riferimento politico, nessuno va più sotto il Comune perché non trova più ascolto, udienza, attenzione, cura. Il piano del Sindaco è chiuso, non si accede.
Noi ricevevamo migliaia di persone al mese. Palazzo aperto, con porte e finestre spalancate. Anche il reparto mobile che garantisce la sicurezza del Palazzo, assiste ormai ad una piazza senza più politica, civismo, conflitto ed armonia sociale, non c’è la polis, l’agorà.
Ieri il terribile omicidio di un ragazzo sotto gli occhi di una politica cittadina che pensa ad altro, anche a distribuire denari e incarichi alla cerchia politica di riferimento, che non vive la città, non la conosce, non l’attraversa. Non sbatte i pugni per pretendere più sicurezza da un Governo latitante e sempre più contro il Sud. Non esprime autorevolezza nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il laboratorio Manfredi, ancora difeso per meri interessi dai poteri forti, naufraga soprattutto sui temi della cultura, del sociale, della sicurezza. Hanno trasformato la piazza del popolo, della vita, della lotta sociale, della rivendicazione e della resistenza popolare, in un luogo dove il crimine agisce senza che nemmeno il Sindaco se ne renda conto. Ma tutti zitti e buoni per non disturbare il timoniere di un laboratorio politico già finito prima di cominciare.
Luigi de Magistris