Luigi de Magistris è tra i primi firmatari del manifesto per la pace promosso da Podemos
Ucraina: Pace ora!
Gli effetti dell’invasione russa dell’Ucraina sono stati devastanti: morte, distruzione e milioni di persone costrette a fuggire dalle proprie case. Con l’escalation della guerra, cresce il rischio di annientamento nucleare. Le conseguenze sociali ed economiche di questa guerra si fanno già sentire in Ucraina, Russia e nel mondo intero.
Per tutti questi motivi, i sottoscritti, gli enti e i privati esigono:
La pace
Chiediamo un cessate il fuoco immediato e sosteniamo i negoziati per una pace piena e duratura. Le Nazioni Unite e altri organismi internazionali competenti dovrebbero essere pronti a garantire qualsiasi accordo.
Il presidente Zelensky ha delineato le due condizioni più essenziali per la pace: le truppe russe invasori devono ritirarsi dall’Ucraina e l’Ucraina diventa un paese neutrale. Esortiamo i governi ei media a mettere da parte ogni linguaggio bellicoso ea promuovere e rafforzare il dialogo su questa base. L’escalation porterà solo a ulteriori spargimenti di sangue, sfollamenti e danni economici inflitti a persone innocenti.
Asilo
Dobbiamo mostrare ospitalità e umanità a tutti coloro che fuggono dalla guerra con una politica di asilo che non è condizionata dal Paese di origine. È responsabilità dei governi e delle autorità pubbliche proteggere e garantire i diritti umani.
Sollecitiamo la protezione di tutti i civili che fuggono o rimangono nelle loro case, le evacuazioni attraverso i corridoi umanitari e le garanzie di cibo e assistenza sanitaria.
Rilievo e ricostruzione
L’Ucraina avrà bisogno di sostegno per la ricostruzione. Chiediamo alle istituzioni internazionali di cancellare il debito dell’Ucraina e impegnare risorse per sostenere lo sviluppo nazionale e popolare del paese.
Dobbiamo anche proteggere le persone dei paesi non combattenti che affrontano le conseguenze economiche di questa guerra, che sono destinate ad accelerare. Chiediamo ai governi di sostenere il tenore di vita, garantire i diritti sociali a tutti i cittadini e ridurre le disuguaglianze. È tempo che le grandi fortune e le grandi aziende contribuiscano in modo equo alla società affinché i redditi e gli organismi della stragrande maggioranza non siano, ancora una volta, gravati dal costo di questa crisi.