Forli, per giunta a matrice leghista “la parità delle donne non fa parte della famiglia tradizionale”
A un giorno di distanza dalla giornata contro la violenza di genere, fa discutere, e non poco, la decisione del Comune di Forlì di bloccare un progetto, già finanziato dalla Regione Emilia Romagna, sul tema “del contrasto e della prevenzione alla violenza di genere e alle discriminazioni per orientamento sessuale. Ciò che lascia più sconcertati è la motivazione della bocciatura comunicata dall’amministrazione forlivese a matrice leghista: “Progetto non autorizzato perché questa Amministrazione aderisce, in coerenza con il programma elettorale, ad un modello di famiglia tradizionale “. Si tratta di una motivazione senza precedenti e di una gravità inaudita di fronte alla quale non si può rimanere in silenzio. Non si può tacere quando azioni amministrative impongono scelte che negano la possibilità di costruire strumenti di prevenzione rispetto alle discriminazioni legate al genere e all’orientamento sessuale. Non si può rimanere inermi di fronte a decisioni che favoriscono l’esistenza di famiglie di serie A e di serie B, che decidono che esistono cittadini che meritano di essere tutelati e altri che possono essere abbandonati e denigrati perché non rispettano i canoni di purezza del leghismo.
Il movimento demA, da sempre impegnato per l’affermazione dei diritti umani, per l’abbattimento di muri e confini di ogni tipo, condanna con forza la decisione, senza precedenti, della giunta forlivese. Ritiene che la decisione amministrativa sia il frutto di un’azione totalmente priva di un indirizzo politico volto alla realizzazione della parità di genere, al superamento delle discriminazioni, alla promozione della cultura del rispetto e della diversità. Sosteniamo la battaglia delle associazioni coinvolte nella bocciatura del progetto perché condanniamo un’azione amministrativa che conferma la volontà, delle giunte a matrice leghista, di imporre una visione anacronistica e stereotipata della società, della famiglia e della donna. Resistiamo ad una linea politica che intende riportare il nostro Paese al Medioevo dei diritti e delle libertà delle donne, messa in atto, da un anno a questa parte, già da altre amministrazioni leghiste. Non possiamo tacere se una Amministrazione Pubblica impedisce attività e progettazioni che sul territorio puntano ad affermare valori come la parità e il rifiuto di ogni discriminazione. Saremo sempre a sostegno di azioni in difesa e attuazione dei diritti costituzionali, difenderemo sempre la libertà di scelta, fermeremo questa controriforma che apre le porte all’oscurantismo, nega i diritti di tutte e tutti in violazione della Carta Europea.
Movimento demA