Da Il Mattino del 1 settembre 2019
Spazio alle famiglie disagiate di Mercato, Materdei e Quartieri
«Grazie a mio figlio e alle maestre che gli hanno insegnato le prime parole, ho imparato a parlare l’italiano e ora ho trovato un lavoro in uno studio clinico. Voglio che anche altre mamme possano usufruire di questa opportunità».
Dora è una mamma delle Case Nuove, ha 27 anni e due bimbi piccoli. Il primo dei due è andato al nido per la prima volta lo scorso anno. Adesso toccherà al secondogenito, che potrà iscriversi in uno dei cinque asili attivi sul territorio della II Municipalità.
Un servizio che, attraverso la sinergia tra Comune, Municipalità e cooperative, sarà offerto ad oltre 100 famiglie delle zone più disagiate: Mercato-Pendino, Materdei e Quartieri Spagnoli. Grazie alla delibera approvata a luglio dalla Giunta comunale su proposta dell’assessore alla scuola Annamaria Palmieri, contenente gli indirizzi programmatici del Fondo Nazionale per il Sistema Integrato di Educazione e Istruzione (Siie), per un importo di circa un milione e 600mila euro, volti a dare continuità ai nidi e micronidi a titolarità pubblica attivati negli scorsi anni con il Piano di azione e coesione (Pac).
Sono tante le mamme, di cui una buona percentuale immigrate, che lavorano nella II Municipalità. Ma sono altrettante le giovani madri che non hanno mai avuto l’opportunità di crearsi un futuro lavorativo, per la carenza di strutture educative dove lasciare i figli in età pre-scolare al mattino.
Da quest’anno però è in arrivo una piccola rivoluzione: la II Municipalità è risultata infatti la prima tra le dieci per l’utilizzo dei fondi europei da destinare all’apertura di cinque nidi per un totale di 101 posti. «Non abbiamo fatto altro che intercettare un bisogno inespresso sul territorio – spiega Susy Cimminiello, assessore municipale alla scuola – cercando di capire quali fossero i servizi di cui necessita dopo vari incontri con le mamme delle zone più disagiate dal punto di vista socio-economico. Molti genitori hanno raccontato le loro esperienze attraverso lettere che ci hanno consegnato e che vorrebbero fossero da esempio per altre famiglie».
Il dato più allarmante era infatti che molte mamme non avevano mai avuto la possibilità di entrare nel mondo del lavoro, perché non c’erano strutture dove poter lasciare i figli appena nati.
Come Nunzia, ragazza madre del Cavone di piazza Dante, rimasta incinta a 17 anni e costretta per questo a interrompere gli studi: «Mi piace leggere e confrontarmi con gli altri – racconta – ma non ho mai lavorato perché poi ho avuto un altro figlio e non potevo lasciarlo a nessuno.
Ora che ho la possibilità di portarlo al nido, vorrei riprendere a studiare per conseguire il diploma». Storie che sono in tante ad essere state segnalate alla Municipalità.
Da qui la necessità di potenziare l’offerta formativa nel quartiere. «L’anno scorso abbiamo utilizzato fondi Pac – aggiunge l’assessore Cimminiello – garantendo il servizio fino alla metà di luglio proprio per le mamme lavoratrici, di cui molte sono extracomunitarie. Da quest’anno utilizzeremo fondi europei oltre che per la manutenzione degli edifici anche per gli arredi.
Tra i cinque asili nido il Rocco Jemma di Materdei sarà internalizzato dal Comune, mentre gli altri quatto rimarranno in strutture pubbliche ma gestiti da cooperative».
Le iscrizioni per l’anno scolastico 2019/2020 agli asilo nido Gianturco, Pergolella, Fava-Gioia e Guacci-Nobile si potranno effettuare dal domani al 30 settembre presso la sede della Municipalità (primo piano, stanza 10) in piazza Dante 93.
Sul sito del Comune (www.comune.napoli.it) saranno poi pubblicate la graduatoria e la data di inizio delle attività, a conclusione delle procedure di gara avviate ad agosto.https://www.dem-a.it/napoli/aprono-5-asilo-nido-a-napoli-per-100-famiglie/