Le affermazioni di Grillo su Scampia: offensive e in linea con il solito razzismo che da decenni colpisce la nostra città e i suoi abitanti
Ieri è apparso sul blog di Beppe Grillo un articolo dal titolo “Ho incontrato Dio“, a firma del comico genovese, in cui per screditare l’attuale composizione dell’aula parlamentare si afferma che è “un Parlamento con più ladri che a Scampia“.
Riteniamo questa affermazione gravissima, oltre che profondamente offensiva, ma sopratutto in linea con il solito razzismo che da decenni colpisce la nostra città e i suoi abitanti.
Scampia sta dimostrando con tutte le proprie forze che gli stereotipi che le hanno cucito addosso, trasformandola in un set permanente di storie di crimine, non solo non rendono giustizia alla realtà di un territorio gremito di attività culturali, sociali, sportive, ma hanno offuscato completamente la storia di un luogo in cui le comunità di abitanti hanno saputo scrivere insieme con l’amministrazione locale un piano di trasformazione urbana radicale e che guarda alla riconquista della dignità delle persone. Fatti, che porteranno all’abbattimento delle vele, all’apertura di un polo universitario, alla costruzione di infrastrutture, attrezzature e di nuove case. Fatti e non propaganda, che meriterebbero il plauso di un movimento che sostiene di essere dalla parte dei più deboli, non certo offese.
Al contrario invece l’affermazione di Grillo, oltre a dimostrare che parla di un territorio che non conosce affatto e per il quale usa stereotipi da chiacchiere bar, si prende gioco dell’enorme consenso che proprio su quel quartiere il movimento 5 stelle, in nome della propria millantata discontinuità con i partiti tradizionali, ha guadagnato in occasione delle ultime due scadenze elettorali e che evidentemente per il leader pentastellato non merita nessun rispetto. E questo è gravissimo.
Piuttosto Beppe Grillo, invece di occuparsi di dispensare offese gratuite, infondate e razziste, pensi al disastro che ha contribuito a determinare nel portare la Lega ad oltre il doppio dei propri consensi elettorali ed alla affermazione di una cultura della discriminazione che vediamo ha ben permeato anche la cultura del loro pensiero dominante.
La segreteria nazionale demA