Non sarà un confronto a tre
Non sarà una campagna condotta a tre voci come in tanti si affannano a raccontare, le forze democratiche a Livorno si organizzano a viso aperto senza bisogno di creare barricate o fronti unici mossi da un solo scopo, fortemente segnato dall’equivoco ingombrante di un’ emergenza democratica buona per tutte le stagioni.
Noi condividiamo idee e progetti reali, non la paura.
DemA in tutto questo, potrà fare la differenza proponendo una posizione fortemente e di frattura con le modalità ormai conosciute della ‘solita cricca’ si sta consolidando. Era accaduto nel 2013 da parte di qualcuno che ha venduto solo illusioni, oggi, sarà compito di qualcun altro interpretare una proposta diversa e alternativa.
Il 1 dicembre segnerà la svolta che attendiamo e sarà Luigi De Magistris a dare un’impronta solida al progetto che dall’Europa discenderà localmente in tutto il Paese.
Proponiamo un’ alternativa alla Restaurazione o al ripiegamento a destra.
Noi scegliamo la lotta altrove, per i diritti e per la piena applicazione della Costituzione. Le percentuali e i sondaggi non ci spaventano, li abbiamo letti ieri e il quadro non è nuovo, basta fare attenzione e leggere fra le righe, osservare più dietro le quinte che non nei luoghi deputati, basta ‘unire i puntini’. Lo scenario di accordi appare facile così come è facilissimo delineare obiettivi e aspettative. C’è la complicità di un calendario chiaro, inequivocabile per capire lo schema di alleanze e accordicchi di poltrona fra le forze ‘progressiste’ che dialogano col PD.
Peccato che vadano oltre a ciò che la città attende.
Traspare solo la ricerca di salvezza per una classe dirigente che ha fallito ma vuole tornare prepotentemente al comando e non si cura di ciò che ha lasciato in eredità sul tappeto.
C’è una variabile indipendente da studiare con cura, quel 44% che non ha deciso chi voterà, salta all’occhio e ci fa capire che c’è uno spazio da possibile, perchè ancora non si sente appagato ed è lontano dalle modalità dell’accrocchio di chi vuole riprendersi il mal tolto, o da chi gioca sull’effetto domino della paura innescata come fardello che odora di destra, con un corollario di chiusura e isolamento. Ma è però al momento lontana e forse delusa anche da chi pensava di fare la rivoluzione ma non possedeva l’apriscatole giusto e oggi si ritrova al Governo del Paese con un alleato scomodo quanto pericoloso.
Livorno ha cattiva memoria, ma se ne riappropria ogni volta che serve senza fare sconti. Lo sappia chi si intesta la certezza di un facile bottino, è un insulto a cittadini che sono più avveduti e meno sprovveduti di quanto si pensi.
Il vento fa il suo giro e il bisogno di rinnovamento non si è ancora compiuto.
Noi siamo pronti al confronto, ma per cambiare non serve trattare al miglior offerente una poltrona, serve ascoltare la città, serve la lotta, fuori e dentro le Istituzioni.
Coordinamento Agorà DemA Livorno