Intervista a Davide Fossati
ELEZIONI COMUNALI MAGGIO 2019
Anche Democrazia Autonomia farà parte della partita elettorale
“Condividiamo in pieno la delusione dei Comitati No Tav per l’ipocrisia dei Cinque Stelle. Hanno manifestato con il Movimento, hanno chiesto e preso un sacco di voti e, ora che sono al Governo, sul Terzo Valico stanno lavorando in attesa di un’analisi costi-benefici di cui tutti conoscono i risultati: zero benefici e costi ambientali e sanitari elevatissimi.”
Maurizio Priano da Panorama di Novi del 19 ottobre 2018
Anche Democrazia Autonomia, il movimento dell’ex magistrato Luigi de Magistris, sta pensando di entrare nel gioco delle amministrative che si terranno a Novi la prossima primavera. Un movimento critico nei confronti dei partiti che in questo momento stanno andando per la maggiore e in grado di togliere consensi e voti soprattutto ai 5 stelle. Uno degli esponenti novesi di Democrazia Autonomia è Davide Fossati che abbiamo intervistato.
Democrazia Autonomia dove si colloca? Perchè è nata? Qual è lo spazio che intende coprire?
DemA – Democrazia Autonomia è il movimento dell’ex magistrato Luigi de Magistris che governa da sette anni e con ottimi risultati la città di Napoli. L’unica città d’Italia dove è stata ripubblicizzata l’acqua rispettando il Referendum del 2011, si è risolto l’annoso problema dei rifiuti accatastati per le strade, si è espulsa la camorra e le organizzazioni criminali dai palazzi del potere e dagli appalti pubblici, si è costruita una comunità solidale attenta alle esigenze di chi ha pagato sulla propria pelle il prezzo della crisi economica. Napoli è una città rinata e questo viene riconosciuto anche da molti commentatori politici certo non vicini a demA. E’ a partire da questo che oggi demA si è trasformato in un movimento nazionale e sta mettendo radici in tutto il paese. In provincia di Alessandria sono già oltre 150 le persone che hanno voluto iscriversi al movimento. Bisogna cambiare tutto ma per farlo bisogna partire da un’esperienza che si sia dimostrata affidabile sul piano del Governo.
Nel vostro statuto parlate di promuovere “reti civiche” e forme di autogoverno responsabile di tutte comunità locali, solidali e autonome. In vista delle elezioni amministrative di maggio le creerete anche a Novi? Con chi? Cosa intendete come autogoverno delle comunità locali? Una democrazia partecipativa come quella propugnata in questi anni dai grillini?
La costruzione di reti civiche è per noi un obiettivo fondamentale. Ci rivolgiamo a tutta la cittadinanza. Tutta. A chi col suo lavoro onesto tiene in piedi questo paese, a chi un lavoro non ce l’ha a causa della crisi, ai giovani a cui oggi viene negato di guardare al futuro con serenità, a quelle migliaia di persone impegnate nel volontariato che dedicano ore del loro tempo libero al prossimo, a chi in questi anni ha dedicato tempo e fatica per difendere il nostro territorio dalla devastazione dei cantieri del Terzo Valico. Parlare di democrazia partecipativa è discutere e decidere con tutti loro quali dovranno essere le scelte amministrative da attuare a Novi. La democrazia partecipativa non è un click su un computer come credono i Cinque Stelle. E’ discutere, capire insieme, ragionare e poi decidere. Siamo stanchi di chi viene eletto una volta ogni cinque anni e pensa di non dover mai rendere conto alla popolazione delle proprie decisioni.
Nello statuto del movimento (o partito) al primo punto c’è scritto che si intende adottare una politica di integrazione e di inclusione fra i popoli, al fine di favorire una società aperta e multiculturale. Ma la Lega vince, anche a Novi, in quanto portavoce di un messaggio duro sull’immigrazione. Come si può quindi in tale contesto lanciare un messaggio di integrazione e di inclusione?
Basta farsi un giro nei nostri asili e nelle nostre scuole per capire che ciò di cui parliamo è già realtà. Si può provare a ostacolare questa realtà con i muri, il filo spinato, le barche lasciate alla deriva come piace tanto alla Lega di Matteo Salvini. Oppure possiamo decidere di costruire un processo di integrazione che porti tutte e tutti ad avere una vita dignitosa nel rispetto della convivenza civile. Noi crediamo che il sistema dell’accoglienza vada cambiato radicalmente. Salvini ha invece bisogno che l’accoglienza non funzioni così da poter perpetuare il suo messaggio di odio e di esclusione.
Se parteciperete alle elezioni di Novi, quali le vostre priorità di programma?
Innanzi tutto il ripristino delle aree devastate dai cantieri del Terzo Valico e un serio piano per la messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico. La nostra grande opera è la realizzazione di un condotto fognario che bypassi il Rio Gazzo dove attualmente si scaricano le fogne della città. Significherebbe la messa in sicurezza del territorio dal rischio alluvioni.
L’acqua deve tornare ad essere pubblica. Si può fare a Novi ciò che è stato fatto a Napoli non permettendo che i privati possano lucrare su un bene comune come di tutti i cittadini. Terzo punto. Se vogliamo far rivivere Novi dobbiamo portarvi almeno una parte delle migliaia di persone che arrivano all’Outlet. Stiamo preparando un progetto di valorizzazione turistica e di rivitalizzazione del piccolo commercio cittadino che punti tutto su Novi come città di Fausto Coppi e Costante Girardengo. Per fare solo un esempio le pare possibile che non ci sia neppure una pista ciclabile che colleghi il grande centro commerciale alla città?
Qualche settimana fa un esponente del Comitato “No Terzo Valico” disse, riguardo alle amministrative che si terranno a Novi la prossima primavera che il comitato condurrà una battaglia sia contro il partito Democratico che contro il Movimento 5 Stelle. Qual è sul tema la posizione di Democrazia Autonomia?
Noi condividiamo in pieno la delusione dei comitati per l’atteggiamento ipocrita del Movimento Cinque Stelle. Hanno manifestato con il movimento, hanno chiesto e preso un sacco di voti da quelle donne e da quegli uomini e ora che sono al Governo i cantieri del Terzo Valico stanno lavorando in attesa di un’analisi costi – benefici di cui tutti conoscono i risultati: zero benefici e costi ambientali e sanitari elevatissimi. L’amianto continua ad essere sparso per il nostro territorio, la salute di noi tutti continua ad essere a rischio. E davanti a tutto questo i Consiglieri Cinque Stelle di Novi non hanno neppure sentito il bisogno di dissentire pubblicamente. La verità è che sono stati pavidi, hanno tradito, barattando le poltrone per i loro ideali.
DemA non nasce per rappresentare le donne e gli uomini dei comitati. Nasce per sentirsi rappresentati da essi. Noi li ringraziamo per tutto ciò che hanno fatto con grande coraggio in questi anni e rispetteremo sempre fino in fondo la loro autonomia politica e decisionale. La questione Terzo Valico ci ha insegnato molto. Abbiamo imparato che non possiamo delegare la difesa del nostro territorio a nessuno. Né al Partito Democratico, né al centrodestra e neppure al Movimento Cinque Stelle.